Vita Redentorista 31

Vita Redentorista – Rubrica quotidiana – 31 gennaio

Questo giorno vissuto con spirito redentorista

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1. Dalle Costituzioni e statuti
Comunità di preghiera
Per rendere più intima e fruttuosa la partecipazione al sacrosanto mistero eucaristico e alla vita liturgica e nutrire con un cibo più solido tutta la loro vita spirituale, i congregati, dentro e fuori casa, diano un’importanza prioritaria alla preghiera mentale.
Questa sarà rivolta principalmente alla contemplazione dei misteri della nostra Redenzione.
Per gli esercizi spirituali decideranno gli Statuti Generali. (Cost.31).

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2. Pensiero e testimonianza sulla Virtù del mese: La Fede.

  • Pensiero = Bisogna aver viva fede e non esitare: un granello di questa beata fiducia basta ad ottenervi un Paradiso di grazie. (Beato Gennaro Sarnelli).
  • Testimonianza = su su S. Alfonso e P. Andrea Villani. – Leggi tutto.

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3. Redentoristi nel Mondo
Itabuna 2011: esperienza di una Missione interprovinciale dei Redentoristi del Brasile.
di P. Antonio Niemec C.Ss.R.

Il documento intitolato: Direttive Generali della Azione Evangelizzatrice della Chiesa del Brasile del 2011-2015, al punto 78, riconosce l’attualità e l’importanza del metodo missionario dei Redentoristi – le missioni popolari – e riporta: è importante andare incontro alle persone, non soltanto nelle famiglie e nelle case, ma in tutti gli ambienti.
Le missioni popolari, rispondendo all’appello della Missione Continentale, hanno dimostrato un cammino efficace. Le visite sistematiche nei luoghi di lavoro, nelle residenze degli studenti, nelle favelas e nei cortiços, negli alloggi dei lavoratori, nelle istituzioni sanitarie, nei cantieri, nelle carceri, negli alberghi ed anche tra i senzatetto, sono testimonianza di una Chiesa Samaritana.
Molte Unità del Brasile, nonostante le critiche e il disprezzo con cui tale metodo missionario è stato trattato nel passato, nella propria Chiesa e tra i Redentoristi, sono rimaste fedeli e non si sono mai allontanate da esso. Hanno investito nella capacità dei loro Confratelli, hanno perfezionato ed aggiornato la struttura e la pedagogia di tutto il processo della Missione nelle sue diverse tappe (Pre- Missione e Post-Missione); hanno mantenuto gruppi missionari, integrando ad essi alcuni missionari laici; hanno fatto nuove pubblicazioni, investendo nella pubblicità e nella divulgazione. Per esse, non sono mai mancati inviti, da diverse parrocchie del Brasile, a realizzare questo impegno di evangelizzazione straordinaria.
Oggi, la Chiesa del Brasile afferma ciò che noi Redentoristi percepiamo già da molto tempo, ossia, che attualmente non esiste un metodo pastorale più efficace per fare arrivare il messaggio del Vangelo a migliaia di persone se non le nostre missioni. Si tratta di persone che la pastorale ordinaria delle parrocchie non riesce a raggiungere.
La Missione Interprovinciale, nella città di Itabuna, situata nel territorio della Vice Provincia del Bahia, con circa 250mila abitanti e 14 parrocchie, è stata una dimostrazione di ciò.
Leggi tutto il servizio su SCALA Bolletino.

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4. Un canto di S. Alfonso
O bella mia speranza
(a Maria nostra Speranza) – Versione elaborata da Guido Valletta: canta Maria Pia.

O bella mia Speranza,
dolce Amor mio, Maria,
tu sei la Vita mia,
la Pace mia sei Tu.
Quando ti chiamo, o penso
a Te, Maria, mi sento
tal gaudio e tal contento,
che mi rapisce il cor.

Se mai pensier molesto
viene a turbar la mente,
sen fugge allor che sente
il Nome tuo chiamar.
In questo mar del mondo
tu sei l’amica Stella,
che puoi la navicella
dell’alma mia salvar.

[audio:/alfonso/19Valletta/15OBellaSperanza19x.mp3]

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5. Una immagine al giorno

La Missione di Itabuna in Brasile è stata un’esperienza unica, indimenticabile. Circa 100 Redentoristi consacrati e laici, animati dall’ideale di andare incontro ai più abbandonati, si spostavano ed annunciavano la Parola di Dio nelle Chiese, nelle Cappelle, nelle vie e nelle piazze della città, in centro e nelle periferie povere ed abbandonate, dal mattino fino alla tarda ora della notte. Condividevano la vita della gente, accettando ospitalità nelle famiglie, interessandosi ai loro problemi, alle loro gioie e alle loro speranze.