Vita Redentorista 340

VitaRed12Vita Redentorista – Rubrica quotidiana – 6 dicembre

Questo giorno vissuto con spirito redentorista

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1. Dalle Costituzioni e statuti
1. Statuti Generali – I beni temporali della Congregazione –
Art. 1: Disposizione dei beni della Congregazione.- II. In particolare
Il Capitolo (Vice-)Provinciale, ferme restando le prescrizioni del diritto comune e particolare e con l’approvazione del Governo generale, stabilirà il modo di acquistare e disporre dei beni specialmente immobili. (Stat. Gen. 192).

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2. Pensiero e testimonianza sulla Virtù del mese: Amore alla Croce.

  • Molte volte ci mancheranno i medici e le medicine; oppure il medico non giungerà a conoscere la nostra infermità, ed in ciò anche bisogna che ci uniformiamo alla Divina Volontà, la quale ciò dispone per nostro bene. (S. Alfonso).
  • Testimonianza = S. Gerardo. – Leggi tutto.

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06dicembre2

3. Redentoristi nel Mondo
Redentoristi di Roma_Merulana.
2013 – Ritrovare la libertà per il Vangelo.
di P. Serafino Fiore.

Missione al bivio
“Annunciare il Vangelo è la natura profonda della Chiesa” (Evangelii nuntiandi, 14). Nel 1975 queste parole di Paolo VI risvegliarono la coscienza missionaria della Chiesa. Rispetto ad allora, è cambiato l’orizzonte della missione, a cominciare da come percepiamo il mondo e le sfide che abbiamo davanti.

Mille strumenti rendono il nostro pianeta sempre più piccolo. Dai mezzi di comunicazione sociale a quelli di trasporto, dal turismo di massa alla migrazione dei popoli, tutto illumina di luce nuova l’affermazione di Gesù: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito” (Gv 3,16). Il mondo con il suo caleidoscopio di colori e di culture. Il mondo, con i suoi aneliti di vita e le sue disperazioni. Il mondo, non il pezzo di terra dentro il quale spendo i miei giorni.

È uno strano bivio, quello di fronte a cui si trova la missione oggi. Da una parte, lo strapotere dei grandi di questo mondo, la seduzione della pubblicità e di tutto ciò che fa spettacolo possono rendere irrilevante la nostra voce, suscitando un senso di sconfitta e rassegnazione. Ma c’è un’altra strada, quella percorsa da uomini e donne di buona volontà, dove l’annuncio del vangelo si rivela bello e necessario, proprio perché si tratta di una voce diversa. Da una parte, quella che papa Francesco ha chiamato “globalizzazione dell’indifferenza”. Dall’altra, un mondo rischiarato dallo spirito delle beatitudini. Missione è aprire gli occhi dinanzi a questo bivio.

Guardiamo al mondo e ai segni che esso ci invia. Pensiamo alla ricerca ossessiva della connessione che contagia un po’ tutti: esistenze che invocano l’annuncio di un Dio amore, padre presente alle nostre inquietudini. L’individualismo che ispira lo stile di vita di tanti crea uno spazio inedito per la misericordia, cuore del vangelo. Il malessere che affligge tante persone oggi, a partire dall’Occidente, denuncia un vuoto spirituale che da soli non si riesce a colmare. In un mondo dove la colpa è sempre degli altri, serve ricordare la responsabilità della persona e il ruolo della coscienza. Un’economia sempre più tentata dal liberalismo selvaggio a beneficio di poche persone, impone un rinnovato annuncio della giustizia e della comune dignità dei figli di Dio.

Siamo pure consapevoli che aprire gli occhi non basta, se nel frattempo pieghiamo le braccia, proprio perché ci scopriamo impotenti. La preghiera ci fa entrare nella logica della grazia, che infonde coraggio e suscita serenità, perché a noi tocca fare semplicemente il nostro dovere (Lc 17,10), da semplici servi.

La preghiera è infine condizione per ritrovare la libertà per il vangelo. Ad essa non possiamo rinunciare, se vogliamo portare avanti il processo di ristrutturazione. Se la grazia di Dio ci aiuta a discernere, tutto va posto in discussione: strutture vuote o inattive, presenze non richieste urgentemente dal nostro carisma, abitudini e stili di vita che rallentano il necessario dinamismo missionario.

Dalla tradizione Redentorista
Sin dall’inizio il sogno missionario di Alfonso de Liguori fu senza confini. La sua permanenza al Collegio dei Cinesi (1729-1732) maturò in lui il desiderio di partire per terre lontane: desiderio che dovette sacrificare solo di fronte all’emergenza abbandonati, incontrati nel Sud del Regno di Napoli. Questo desiderio non tramontò mai nel suo cuore, tanto da trasmetterlo ai primi Redentoristi e da esprimerlo in una sua opera importante, Le vittorie dei martiri (1775), che qualche decennio dopo avrebbe acceso lo zelo missionario di molti, tra i quali san Daniele Comboni.

Ma è ancora eloquente per noi quanto accadde tra il 1756 e il 1761. Come altre Congregazioni, anche la nostra nel 1758 ricevette un invito a mandare missionari in Oriente, in Mesopotamia, per evangelizzare i Nestoriani. La circolare spedita da Pagani alle altre quattro comunità Redentoriste incontrò una risposta entusiasta. Non solo alcuni padri, ma anche studenti e novizi si dichiararono pronti a partire. Tanto zelo si sgonfiò come un pallone quando il Fondatore capì le condizioni chieste da Propaganda Fide: i volontari avrebbero dovuto lasciare la Congregazione. Per Alfonso non fu possibile accettare, considerando i tanti fronti di missione aperti nel Regno di Napoli.

Più o meno nello stesso tempo, Alfonso incontrò insormontabili difficoltà per mandare dei confratelli in Sicilia. Il primo progetto di fondazione si delineò nel 1756, ma l’accoglienza da parte dei confratelli fu molto fredda. Mesopotamia sì, Sicilia no. Gli stessi Consiglieri Generali sollevavano obiezioni: troppe incognite, rischi di assalto da parte dei briganti. Ma fu il Fondatore a mettere a fuoco il problema: “Nessuno vuol partire da sua mamma”.

Saranno necessarie molte ore di preghiera, e soprattutto bisognerà aspettare il 1761 per avere la prima fondazione in Sicilia, ad Agrigento, e per superare certe contraddizioni proprie dello zelo missionario…

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4. Un Canto di tradizione redentorista 
Gerardo Beato
(A S. Gerardo Maiella)

Testo e melodia tradizionali del popolo di Muro Lucano (PZ).

1. Gerardo beato, che a un angel somigli,
siam tutti tuoi figli: proteggici ognor!

2. Il guardo a me volgi, Gerardo diletto:
mi prostro, angioletto, ai santi tuoi piè.

3. Dell’alma il candore, Gerardo diletto,
dell’alma il candore impetra anche a me.

[audio:/SGerardo/01CantiGerardini/08GerardoBeato1.mp3]

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5. Una immagine al giorno.

Il sogno missionario di S. Alfonso è messo in atto dai suoi figli sparsi in tutto il mondo: missioni al popolo, missioni all’estero, missioni nelle periferie del mondo e dell’esistenza umana. La missione dà unità a tutta la vita Redentorista.
Il sogno missionario di S. Alfonso è messo in atto dai suoi figli sparsi in tutto il mondo: missioni al popolo, missioni all’estero, missioni nelle periferie del mondo e dell’esistenza umana. La missione dà unità a tutta la vita Redentorista.