Vita Redentorista 359

VitaRed12Vita Redentorista – Rubrica quotidiana – 25 dicembre

Questo giorno vissuto con spirito redentorista

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1. Dalle Costituzioni e statuti
1. Statuti Generali – Sezione sesta – Art. 1: L’assenza dalla comunità.
Un superiore maggiore, col consenso del suo Consiglio e per una giusta causa, può concedere a un congregato coi voti perpetui, di vivere fuori comunità, per non più di un anno, se non a motivo di malattia, per ragioni di studio o per l’esercizio dell’apostolato a nome dell’Istituto. Il congregato in tal modo rimane sempre alle dirette dipendenze dei suoi superiori, ma se la sua assenza non è giustificata da ragioni di studio, di salute o di apostolato redentorista, perde la voce attiva e passiva. (Stat. Gen. 211).

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2. Pensiero e testimonianza sulla Virtù del mese: Amore alla Croce.

  • Gesù Cristo fin dal grembo di Maria accettò l’ubbidienza, datagli dal Padre, della sua passione e morte. Sicché sin dal grembo di Maria previde i flagelli ed offrì a questi le sue carni; previde le spine ed offrì loro la testa; previde gli schiaffi ed offrì loro le guance; previde i chiodi ed offrì ed offrì le mani ed i piedi; previde la croce ed offrì la sua vita. Ond’è che il nostro Redentore fin dalla prima infanzia in ogni momento della sua vita patì un continuo martirio; e questo in ogni momento l’offrì per noi all’Eterno Padre. (S. Alfonso).
  • Testimonianza = Fratello Massimiliano Schmalz. – Leggi tutto.

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25dicembre2

3. Redentoristi nel Mondo
Redentoristi del Mondo
2013 – La devozione a Gesù Bambino.

Uno degli amori di S. Alfonso è stato la contemplazione del Mistero della Natività. Le sue canzoncine natalizie di contenuto natalizio lo fanno ancora oggi riconoscere come un autentico innamorato del Mistero del Dio fatto Uomo.
La tradizione redentorista ne ha raccolto la memoria e l’ha prolungata con gesti che lungo la storia hanno sensibilizzato la spiritualità dei Congregati.
Infatti ogni venticinque del mese viene “celebrata” nella Congregazione sin dalla sua fondazione la devozione Gesù Bambino, così cara a S. Alfonso ed ai nostri primi padri.
La composizione della maggior parte degli inni e cantici cantati nella cerimonia del venticinque del mese al noviziato, specialmente l’inno approvato dalla Santa Sede il 19 agosto 1807 (il Pange lingua vagientem) ed i riti di questo cerimoniale sono attribuiti al P. Tannoia, allora Maestro dei novizi ad Iliceto.
Fino all’età di settantotto anni il Padre Tannoia amava presiedere la cerimonia del venticinque ed era un spettacolo toccante vedere questo buono vecchio, come un altro Simeone trasalire di esultanza in presenza del Dio fatto bambino per noi e a volte anche ballare al suono della ciaramella insieme ad altri innamorati come lui. (cf. P. Dumortier, Vita del P. Tannoia, pp. 59-60).

Con cadenza regolare si celebrava anche la «Via Betlemitica» che proponeva la meditazione dell’infanzia di Gesù in dodici stazioni.
Il 9 agosto 1909, con rescritto apostolico vennero concesse indulgenze per la Via Betlemitica e per i pii esercizi del 25 di ogni mese ai novizi redentoristi e successivamente, il 15 febbraio 1918, anche agli studenti redentoristi.

 

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4. Un Canto natalizio di S. Alfonso
Tu scendi dalle stelle
Tu scendi dalle stelle, o Re del Cielo,
e vieni in una grotta al freddo, al gelo.
O Bambino mio Divino,
io ti vedo qui tremar.
o Dio beato,
e quanto ti costò l’avermi amato!

Tu dormi, o Ninno mio, ma intanto il Core,
non dorme no, ma veglia a tutte l’ore:
deh mio bello e puro Agnello,
a che pensi dimmi Tu?
O Amore immenso,
a morire per te, rispondi, Io penso.

Dunque a morir per me Tu pensi, o Dio,
e ch’altro amar fuori di Te poss’io?
O Maria, Speranza mia,
s’io poc’amo il tuo Gesù,
non ti sdegnare,
amalo Tu per me, s’io nol so amare.

[audio:/alfonso/15MP3chitarra/03TuScendi15.mp3]

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5. Una immagine al giorno.

La devozione a Gesù Bambino, con la contemplazione del Mistero della Natività, è molto viva nella Congregazione con forme che mutano con la sensibilità del tempo. Molto praticata era in passato la Via Betlemitica e la funzione del 25 del mese, chiamata “il piccolo Natale”.
La devozione a Gesù Bambino, con la contemplazione del Mistero della Natività, è molto viva nella Congregazione con forme che mutano con la sensibilità del tempo. Molto praticata era in passato la Via Betlemitica e la funzione del 25 del mese, chiamata “il piccolo Natale”.